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Farmaci FAS e diabete
I farmaci anti-infiammatori steroidei, meglio conosciuti come FAS, comprendono una varietà di medicinali che vengono impiegati per il trattamento dell’infiammazione o nel caso di malattie autoimmuni grazie ai loro riconosciuti effetti immunosoppressori.
Il cortisone, che fa parte della famiglia dei FAS, non è altro che un ormone artificiale che viene comunemente utilizzato come farmaco proprio per le sue efficaci proprietà anti-infiammatorie.
Tuttavia, negli ultimi anni, sono aumentati gli studi che mettono in correlazione i farmaci cortisonici e il diabete.
Infatti, se da una parte i farmaci FAS combattono con estrema efficacia la flogosi, dall’altra causano diversi effetti collaterali.
Diabete e cortisone
Dall’avvento della terapia con glucocorticoidi per le malattie autoimmuni negli anni ’40, la loro ampia applicazione ha portato alla scoperta simultanea, limitante la terapia, di molti effetti collaterali metabolici avversi.
L’iperglicemia imprevista associata all’inizio dell’assunzione di glucocorticoidi porta spesso a ricoveri ospedalieri, ad un aumento dei rischi di infezione e allo sviluppo del diabete.
In pazienti che assumono costantemente farmaci cortisonici si notano ampie fluttuazioni dell’iperglicemia post-prandiale.
Il cardine del trattamento è la terapia insulinica in coincidenza con i pasti, specialmente in casi in cui le terapie con cortisonici devono essere portate avanti per lunghi periodi.
E’ bene però specificare che solo il 20% delle persone che assumono regolarmente cortisone sviluppano il diabete.
Mentre, secondo un’analisi del 2014 dei ricercatori cinesi Xiao-xia Liu, Xiao-ming Zhu, il 32% dei pazienti che assumono FAS presentano valori di glicemia nel sangue più alti del normale. Si tratta quindi di un dato non allarmante, ma che non deve essere comunque sottovalutato.
Cortisone e glicemia alta
I FAS quindi sono spesso correlati ad alti livelli di glucosio nel sangue. Ecco perché alcune persone che assumono regolarmente cortisone possono sviluppare il diabete. Questo è noto come diabete indotto da cortisone ed è più comune nelle persone a più alto rischio di diabete di tipo 2.
Il cortisone può aumentare la concentrazione di zucchero nel sangue in diversi modi. Durante l’assunzione di farmaci FAS è possibile che il fegato rilasci più glucosio, oppure che quest’ultimo venga assorbito maggiormente dal sangue dai muscoli e dalle cellule adipose a causa della ridotta sensibilità del corpo all’insulina.
Tutto ciò si traduce in concentrazioni di glucosio più alte del normale nel sangue specialmente dopo i pasti, nel pomeriggio e in serata. Questo può portare nel tempo a sviluppare il diabete.
Molte persone si accorgono che i loro livelli di zucchero nel sangue tornano a livelli sani quando smettono di assumere steroidi. Ma per altri, il diabete indotto da steroidi può continuare anche dopo aver interrotto il trattamento. Questo è più probabile per persone che hanno un rischio più alto di sviluppare il diabete di tipo 2.
Accettare il diabete può essere difficile, soprattutto se si vive già con un’altra condizione di salute.
Ma, se i livelli di zucchero nel sangue sono solo leggermente più alti del solito, potresti non avere nessuno dei sintomi del diabete indotto da cortisone. Ma quando i livelli di zucchero nel sangue aumentano, i segni e i sintomi possono includere:
- Necessità di urinare spesso, specialmente di notte
- Sensazione di forte sete
- Debolezza frequente
- Perdita di peso
Alcuni steroidi, come il prednisone, portano ad un innalzamento dei livelli di glucosio per parte della giornata.
Questo sarà più evidente se il prednisone viene assunto solo una volta al giorno, ad esempio al mattino. Prima di prendere la pillola del prednisone del mattino, i livelli di glucosio risultano quasi sempre nella norma. Ma nel corso della giornata, il livello di glucosio potrebbe essere molto più alto a causa del Prednisone. Ciò è dovuto al fatto che gli steroidi aumentano la resistenza all’insulina facendo sì che l’insulina prodotta dal nostro corpo non funzioni come dovrebbe.
La formulazione di cure per il diabete steroideo sarà più efficace in tutti quei casi in cui la diagnosi avviene nel minor tempon possibile. Il trattamento per il diabete indotto da steroidi dovrà comunque essere valutato da persona a persona.
Chi assume farmaci cortisonici solo per un breve periodo di tempo, potrebbe anche non necessitare di particolari terapie per combattere l’iperglicemia.
I livelli di zucchero nel sangue dovrebbero infatti tornare in un range normale una volta terminato il ciclo di cortisone.
Altri trattamenti per il diabete indotto da steroidi possono includere iniezioni di insulina, un netto cambiamento nello stile di vita tra cui una dieta più sana e attività fisica frequente.