Negli ultimi vent’anni il numero di impianti di protesi ortopediche è aumentato notevolmente. Dal 2001 al 2019 il numero in Italia è raddoppiato, si stima che vengano fatti circa 2,4 interventi al minuto per un totale di 220.447 all’anno.
Questi dati sono leggermente calati dal 2020 a causa della pandemia, ma si stima che il numero sia sempre in crescita. Il nord si presenta come la parte di italia più interessata in questi interventi, la Lombardia è la regione più scelta anche dai meridionali, corrispondendo al 20% degli interventi effettuati in tutta Italia.
Siccome l’intervento e l’acquisto di una protesi ortopedica risulta molto costoso per i pazienti, il Servizio Sanitario Nazionale offre assistenza protesica nei casi in cui è riconosciuta un’invalidità.
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Qual è la causa dell’aumento di interventi per impianti di protesi ortopediche?
L’aumento di impianti per protesi ortopediche è sicuramente collegato all’aumento della durata della vita, infatti molto spesso gli interventi di questo tipo sono effettuati su anziani che presentano impossibilità motoria o difficoltà nella mobilità quotidiana o sportiva.
Altrettanto spesso le protesi ortopediche interessano il campo sportivo, permettendo a chi presenta un arto mancante o una difficoltà motoria di ritornare a fare sport senza problemi.
I casi in cui si interviene con le protesi ortopediche corrispondono a situazioni in cui la medicina rigenerativa non funziona più.
Si stima che gli interventi in Italia aumentano ogni anno del 4.2%.
I pazienti che si sottopongono a questi interventi sono principalmente donne, soprattutto per interventi ad anca, ginocchio e spalla. L’età oscilla tra i 66 e i 74 e varia a seconda della problematica e dello stile di vita del paziente.
Le principali cause che portano all’utilizzo di protesi ortopediche corrispondono a patologie dell’apparato muscolo-scheletrico, le quali rappresentano la seconda causa di disabilità a livello mondiale, i principali interessati sono anziani che presentano malattie legate all’età e quindi all’invecchiamento.
In secondo posto troviamo gli incidenti, i quali possono comportare anche in età più giovane, l’ausilio di protesi ortopediche.
L’intervento per impianti di protesi ortopediche è sicuro?
Affidarsi a medici esperti in protesi ortopediche è sicuramente la scelta migliore per evitare complicazioni post intervento, ma soprattutto è la scelta della protesi il punto fondamentale. Essa infatti deve essere compatibile con il nostro corpo e non sempre questo accade.
Le protesi ortopediche sono gli unici dispositivi medici che rimangono all’interno del corpo per più di trenta giorni, questo comporta in alcuni casi dei malfunzionamenti o incongruenze interne.
Capita infatti che i pazienti riscontrino alcune inefficienze:
malfunzionamento o alterazione delle caratteristiche;
inadeguata etichettatura o istruzioni per l’uso;
nel peggiore dei casi, decesso o grave peggioramento dello stato di salute.
La maggior parte delle segnalazioni provengono da pazienti con protesi all’anca.
Per evitare questi inconvenienti, la medicina, negli anni, si è evoluta moltissimo, fornendo al medico nuovi sistemi e mezzi utili a prevenire malfunzionamenti e ad intervenire in tempo reale durante l’operazione.
Quali sono le innovazioni nel campo delle protesi ortopediche?
La medicina ha fatto notevoli progressi negli ultimi dieci anni nel campo delle protesi ortopediche, fornendo al medico chirurgo i mezzi necessari ad aiutare il suo lavoro.
Molti risultano contro l’utilizzo di tecnologie d’avanguardia in questo campo, pensando che i robot possano sostituire la figura del medico, in realtà questi dispositivi possono aiutare ed affiancare il medico, fornendo maggiore precisione e prevenendo danni post-operatori.
L’Università di Tor Vergata a Roma ha elaborato una sorta di “tatuaggio elettronico” da applicare alle protesi ortopediche.
Questo sistema permette un monitoraggio costante della protesi fornendo al medico le informazioni necessarie in caso di malfunzionamenti o alterità.
Il sensore viene applicato alla protesi attraverso un’incisione che viene riempita da un inchiostro conduttivo o filo conduttore formando un elettrodo in grado di dialogare con un microchip.
Come funziona?
Il sensore permette il monitoraggio di tutta la superficie attraverso l’utilizzo di curve matematiche specifiche (space filling curve), in grado di ricoprire l’intera superficie senza mai intersecarsi.
L’elettrodo che si forma ha la capacità di rilevare interruzioni sulla superficie e comunicarle al medico attraverso un campanello d’allarme, solitamente un bit.
Il medico è in grado di fare controlli periodici della protesi ortopedica grazie ad un macchinario che utilizza lo stesso principio della scansione delle etichette.
Oltre a fornire tutte le informazioni importanti rispetto alla protesi, questo sistema permette di avere una cartella dati virtuale del paziente.
Il sistema permette di prevenire notevolmente i malfunzionamenti e di intervenire subito nell’area interessata.
Utilizzo della robotica nel campo delle protesi ortopediche
Da ormai dieci anni la robotica viene usata come ausilio alla chirurgia.
Ovviamente, però, non è ancora possibile utilizzare macchinari in grado di operare da soli, infatti i robot entrano in sala operatoria come ausilio del medico chirurgo, il quale è fondamentale.
In che modo la robotica aiuta il medico?
Il robot è in grado di affiancare l’attività del medico in tutte le fasi, anche quella preliminare.
Grazie ad un software basato sulla TAC 3D, infatti, il medico è in grado di avere tutte le informazioni necessarie all’operazione.
Successivamente viene pianificato l’intervento su un modello virtuale 3D, questo permette al medico di arrivare in sala operatoria più preparato.
L’intelligenza artificiale permette di elaborare tutte le informazioni, cercando di prevenire notevolmente gli errori.
In sala operatoria una telecamera ad infrarossi dialoga con i sensori presenti sull’arto del paziente confrontando le informazioni già ricevute dalla TAC con quelle reali al momento.
L’ulteriore assistenza durante l’operazione, è data dal braccio robotico che permette al medico di operare con maggiore precisione, minore invasività e fornendo minori tempi di recupero post-intervento.
In tutta questa operazione il medico rimane fondamentale, la tecnologia e l’intelligenza artificiale affiancano l’operazione e la facilitano, ma non sostituiscono la persona.
Oltre ad affidarsi al medico migliore è importante scegliere una protesi ortopedica su misura, in grado di soddisfare le esigenze reali del paziente.