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Introduzione
Gli impianti dentali sono manufatti protesici, ideati con la finalità di ripristinare nella sua interezza il cavo orale, in seguito alla perdita di uno o più elementi dentali.
Il loro inserimento viene effettuato mediante un intervento di chirurgia orale, la cui complessità e durata può variare a seconda del singolo caso.
Nonostante l’intervento, nella stragrande maggioranza dei casi, non porti a complicanze o problematiche di alcun tipo, possono verificarsi rari casi, dove sarà opportuno richiedere un controllo da parte del vostro implantologo.
Un caso tra tutti è quello nel quale il paziente percepisce una sensazione di mobilità sulla base del suo impianto dentale.
Si tratta di un qualcosa di normale? Tutt’altro!
Un impianto è progettato per essere duraturo, e soprattutto stabile nel corso degli anni.
Di conseguenza, casi di mobilità dell’impianto non dovrebbero presentarsi in alcun modo.
Ma da cosa può derivare la mobilità (o sensazione di instabilità) del nostro impianto dentale? E cosa fare in questi casi?
Lo vedremo insieme in questo approfondimento.
Motivazioni alla base dei casi di mobilità dell’impianto dentale
Un impianto dentale, come noto, è progettato per sostituire nella sua interezza gli elementi dentali perduti, ripristinando in toto le corrette funzionalità:
- estetiche;
- fonetiche;
- funzionali;
Ciò significa che un manufatto di questo tipo, se correttamente installato, si comporterà esattamente come la porzione di dentatura andata perduta, rimanendo fisso anche in caso di importanti sollecitazioni.
Ecco perché la mobilità dell’impianto non può in alcun modo essere considerata come un qualcosa di normale.
Ma perché può verificarsi questa problematica? Le opzioni sono varie, vediamole di seguito.
Le componenti dell’impianto hanno subito un allentamento
L’impianto dentale non è un pezzo unico, ma nasce dall’unione di una serie di componenti.
In un singolo impianto possiamo trovare una corona artificiale, una vite di giunzione, il cosiddetto abutment, (o moncone), oltre a una vite endossea, o fixture.
La sensazione di mobilità dell’impianto potrebbe derivare da un allentamento che si riscontra in una di queste componenti, magari causato da una scorretta procedura di avvitamento.
Una protesi non correttamente fissata può portare, con il tempo, a un aumento della sensazione di instabilità nel paziente.
In questi casi un controllo è quanto mai opportuno.
Se si riscontrasse che la causa è questa, sarebbe sufficiente eseguire la corretta procedura di riavvitamento, per sistemare il tutto.
Si è verificato un evento traumatico
Esattamente come per una normale dentatura, anche gli impianti dentali possono riscontrare problematiche di instabilità a seguito di un forte evento traumatico.
Pensiamo a un colpo subito, volontariamente o per un semplice incidente, ma pensiamo anche ad un urto o una caduta.
Sono tutti eventi che possono provocare, se la parte colpita è proprio la bocca, problematiche come l’allentamento della struttura implantare.
Ci preme ricordare che gli impianti dentali non sono realizzati alla stregua di classiche dentiere, che si possono spostare con una certa facilità.
In moltissimi casi, un semplice urto non pregiudica in alcun modo la stabilità del manufatto!
Va comunque detto che, se a seguito dell’evento traumatico si percepisce questa sensazione di mobilità sulla parte, è probabile che qualche componente abbia subito un allentamento, o uno spostamento forzato.
Per non compromettere la tenuta dell’impianto, è opportuno verificare con una certa celerità che sia tutto a posto, il proprio implantologo di fiducia.
Problematiche derivanti dal riassorbimento dell’osso alveolare
L’osso alveolare, insieme alla gengiva e al legamento parodontale, contribuisce alla formazione del parodonto, quel gruppo di tessuti che sostiene l’intera struttura dentale.
Comprenderete come il riassorbimento di questo osso possa provocare, con il tempo, problematiche di mobilità nei denti naturali, figuriamoci con un impianto dentale.
È un po’ come se venissero pian piano a mancare le fondamenta di una casa, fino a quando questa non subisce un crollo derivante dalla troppa instabilità e mancanza di sostegno.
Ecco perché, in pazienti che presentano queste problematiche, potrebbe iniziare a verificarsi una certa sensazione di mobilità dell’impianto.
La soluzione? Programmare un intervento di innesto osseo può essere la cosa migliore da fare, così da ripristinare le condizioni per la corretta stabilità del manufatto protesico, nonché della dentatura rimanente oppure può essere necessaria la rimozione dell’ impianto, seguita da una rigenerazione ossea per poi reinserire un nuovo impianto nella nuova porzione ossea formatasi..
Mancata osteointegrazione dell’impianto
L’inserimento dell’impianto dentale da solo non basta: è fondamentale che questo manufatto arrivi, con il tempo, ad osteointegrarsi con l’osso alveolare.
Ciò vuol dire che deve essere in grado di maturare un legame biologico che leghi le due parti in maniera estremamente solida, esattamente come se si trattasse di un dente naturale.
Non a caso, per consentire questo processo, i moderni impianti dentali vengono realizzati in titanio, un materiale che riesce ad integrarsi con l’ osso circostante e diventare un tutt’uno con esso.
In alcuni rari casi può capitare che il processo di osteointegrazione non si verifichi correttamente, minando alla base la stabilità dell’impianto dentale.
Qualora si riscontrasse tale problematica, sarà opportuno verificare cosa è andato storto e provvedere alla rimozione dell’impianto, con il successivo inserimento di un nuovo manufatto.
L’impianto si muove in seguito a infezioni come perimplantiti
Un dentista che si rispetti, ricorda sempre al proprio paziente di praticare una corretta igiene orale anche nell’area del manufatto protesico, esattamente come per gli altri denti naturali.
Questo perché l’accumulo di placca e tartaro intorno alla superficie dell’impianto, può portare ad un’infiammazione dei tessuti gengivali circostanti, con il rischio di provocare una perimplantite.
Si tratta di un’infezione che non va in alcun modo sottovalutata in quanto, colpendo l’osso che circonda l’impianto, può provocarne il progressivo degradamento, fino a minare, per l’appunto, la stabilità dell’impianto stesso.
Di conseguenza, prestiamo sempre molta attenzione all’igiene orale, e non dimentichiamoci che la bocca deve essere curata giornalmente in ogni sua parte, indipendentemente dal fatto che si tratti di denti naturali o meno.
Cosa fare in caso di mobilità dell’impianto dentale
Come detto, vi sono varie possibilità alla base di un fenomeno di mobilità o instabilità dell’impianto dentale.
Cosa è opportuno fare in questi casi?
Non vi è alcun dubbio che non dobbiamo farci prendere dal panico, ma allo stesso tempo non dobbiamo sottovalutare la cosa.
Si è già affermato con forza che un impianto dentale non è progettato per muoversi, ma per rimanere fisso nel corso degli anni, anche in caso di importanti sollecitazioni.
Quindi non dobbiamo pensare che la mobilità dell’impianto sia qualcosa di normale: è opportuno effettuare un controllo tempestivo con il proprio odontoiatra di fiducia.
Allo stesso tempo, non si deve pensare che questa problematica sia così ricorrente.
Il Dr. Davide De Rosa Palmini, dello Studio Dental Competence di Grosseto, a tal proposito afferma che “la moderna implantologia ha corretto gran parte delle problematiche riscontrate sui primi modelli di impianti dentali.
Oggi, non solo si realizzano manufatti di elevatissima qualità, ma si ha un successo implantare che avviene in circa il 98% dei casi.
Questo non vuol certo dire che non possano verificarsi problematiche derivanti da instabilità o mobilità, ma capiteranno molto raramente.
Un buon implantologo saprà esattamente come intervenire e dove, dando i corretti consigli per far si che il paziente possa mantenere il suo impianto dentale correttamente.
Programmando anche una serie di controlli periodici, sarà possibile verificare che tutto proceda nel modo migliore, garantendo l’integrità dell’impianto dentale anche per molti anni